martedì 5 marzo 2013

La figlia dei ricordi - Sarah McCoy

Un libro profumato di forno, di pane, di dolci ... tutti profumi che sanno di "casa" ... 

E' una storia in bilico fra due secoli e due continenti, fra la Seconda Guerra Mondiale in Germania e il nostro secolo in America; ci fa riflettere su un altro aspetto del nazismo, facendoci mettere nei panni dell'uomo normale, che un po' accetta questa ideologia e un po' si lascia interrogare dalle molte barbarie che vede accadere intorno a sè; ci fa avvicinare all'immigrazione dal Messico agli Stati Uniti, facendoci camminare per un po' nelle scarpe di Riki, che lavora al confine ... anche se non si sa bene se il confine sia dato dalla frontiera o dalla sua coscienza.

E' un libro in cui sono le figure femminili ad occupare la maggior parte delle pagine, è quasi sempre il loro punto di vista ad avere la meglio; le figure maschili sembrano sempre essere guardate con un po' di sospetto, di distacco ... 

Sarà il lieto fine, voluto a tutti costi per tutti o quasi; saranno alcune forzature sulla facilità con cui certe situazioni si risolvono; sarà che è un libro che cerca di farti pensare, ma in fondo è solo l'ennesimo romanzetto rosa ... Qualunque sia la ragione, non mi ha convinta del tutto. Anzi.

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